il rito della cancelleria e altre sciocchezze

settembre 8, 2019 3 commenti

Ogni anno, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, arriva il giorno in cui si prepara l’astuccio per il nuovo anno che sta per cominciare. L’astuccio per il collegio docenti che inaugura l’anno scolastico non conta, in quel giorno lì i colleghi guardano se sei abbronzata, le occhiaie sono andate via, hai un vestito nuovo, cose così. Vabbè, io avevo un vestito nuovo che sarebbe potuto benissimo essere vecchio, quindi nessuno se n’è accorto. Passare inosservati, questa è la parola d’ordine.

L’astuccio serve però per il primo giorno di scuola, quello in cui si rientra nelle aule, si controlla se i primini sono cresciuti (saranno cresciuti) e se i grandi avevano già finito di leggere Guerra e Pace e Un anno sull’Altipiano, prima di accorgersi che la collega di storia e filo è trasferita altrove e nessuno vorrà più notizie di Natasha.

Insomma, il problema dell’astuccio è che in un negozio di Madrid avevo visto queste calcolatrici della serie Women in Science, e stavo per comprarmene una ma ero indecisa. Meglio Marie Curie o Ada Lovelace? O Sophie Germain? O Ipazia? Son problemi, eh.

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(https://www.cientificascasio.com)

Quindi ho rimandato la decisione, pensando che figurati, potevo sempre prenderne una online.

E invece no, non riesco a trovarle. E il mio astuccio sarà un poco più triste.

(Non volevo fare pubblicità, eh. Compratevi una calcolatrice qualsiasi e decorate la copertina con la vostra scienziata preferita: questo è il messaggio).

le leggi della fisica

settembre 8, 2016 2 commenti

Immagino la scena, io che entro, i saluti, l’allegria. E poi io che devo spiegare che quest’anno, per via delle alchimie dell’orario, non sarò più la loro prof di matematica, e diventerò quella di fisica. E questa cosa per me è bella – non più bella, solo diversamente bella, diciamo.

Però per la fisica serve una testa diversa, per me è sempre difficile da spiegare, anzi no, non è una cosa che si spiega, è una cosa che bisogna imparare a riconoscere, a vivere. Fisica si fa con la testa ma anche, molto, con le mani, con gli occhi, con il corpo. Bisogna (provare a) farla, con pazienza, con piacere.

 

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(http://xkcd.com/1670/)

The laws of physics are fun to try to understand, but as an organism with incredibly delicate eyes who evolvede in a world full of sharp object, I have an awful lot of trust in biology’s calibration on my flinch reflex.

Di citazione in citazione, citiamo pure Lewin. Le sue lezioni di fisica sono uno spettacolo, letteralmente (*).

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E io qui non ci arrivo, eh.
La prima cosa, la prima, che vorrei è che dimenticassero la prima pagina del libro di testo
– la fisica si divide in meccanica, termodinamica, elettromagnetismo…
ma per questo ci vorrà del tempo.

L’anno che sta arrivando, tra un anno passerà. Io mi sto preparando.

(*) Ma l’accusa di sexual harassment è stato un colpo, che mi colpisce di nuovo duramente ogni volta che ci penso.

Una settimana con la testa per aria

Maggio 8, 2016 Lascia un commento

Si comincia lunedì, quando Mercurio passerà davanti al Sole e noi saremo a Villa Torlonia a goderci lo spettacolo.

O perlomeno lo spero. Spero di farcela, incastrando il transito di Mercurio tra la fine delle lezioni la mattina e il corso di pomeriggio, spero che il tempo sia bello, spero tutto. Spero che riescano a passare di là anche le mie figlie, di ritorno da scuola, e spero che ci riescano anche Andrea e il minore, che nel pomeriggio deve andare a farsi controllare il cuore – ma questa è un’altra storia. Perché è una di quelle cose che ti fanno emozionare, e vale la pena (qualcuno ricorda il transito di Venere, nel 2012? Ecco, appunto)

 

Mercurio passa davanti al Sole visto nel cannocchiale. (1914. Tempera su tela 138×99 cm. Sammlung Mumok. Cortesia del Museum Moderner Kunst, Vienna, Austria. (da Media INAF)

Per saperne di più, si può cominciare dalla serie di articoli su Media INAF, per esempio dai fumetti:

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(Poi si continua qui)

 

Da martedì a venerdì, dimenticando l’ordinaria amministrazione, che a dire la verità quest’anno è parecchio straordinaria,  mi piacerebbe proprio girovagare per il blog di Angelo Adamo (quello dei fumetti), che si chiama SquidZoup e promette bene, anzi benissimo.

 

Venerdì sera, a Roma3, Occhi su Giove. Noi si va a vedere Giove sul  monitor sferico di Livia Giacomini, sicuro: lei a noi il monitor sferico l’ha già mostrato, qualche settimana fa all’INAF, quindi so che le aspettative saranno corrisposte.

(Comunque, se ci aggiungiamo che i sabati di questo maggio ci sono un sacco di seminari e laboratori alla Sapienza, che martedì ci sarebbe anche la proiezione del film su Ramanujan in anteprima, e sabato l’Open Day a Frascati, non si capisce davvero perché a maggio bisogna anche lavorare. E, soprattutto, correggere quattro pacchi di verifiche.)

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aprile 30, 2016 Lascia un commento

 

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(A Mathematical Theory of Communication, C.E.Shannon)

 

Ieri, con molta enfasi (e molta meno percezione della sua effettiva rilevanza storica, probabilmente) è stato celebrato l’InternetDay – il giorno in cui l’Italia pingò oltreoceano.

Oggi saliamo un gradino più in alto – vari metri più su, diciamo – celebrando il centenario della nascita di Claude Elwood Shannon.

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Il doodle di Google ce lo mostra col ciuffo, mentre gioca con un po’ di zeri e uni (la giocoleria, i bit). Sullo sfondo è facile riconoscere la prima figura del saggio “Una teoria matematica della Comunicazione” da cui cito:

The fundamental problem in communication is that of repreducing at one point either exactly or approximately a message selected at another point.

Frequently the messages have meaning, that is they refer to or are correlated according to some system with certain physical or conceptual entities.

These semantic aspects of communication are irrelevant to the engineering problem.

 

In quest’ultima frase c’è un mondo.

 

 

(il topo Teseo in tutta la sua gloria)

(the ultimate – useless -machine)

Consiglio di lettura: Buon compleanno Claude!   (dei Rudi Matematici, ovviamente)

Categorie:Uncategorized

Sonification of Higgs data

aprile 1, 2016 Lascia un commento

L’orecchio può riconoscere pattern che all’occhio sfuggono, così, sì, d’accordo che può sembrare un approccio inusuale, ma i risultati scientifici sono frutto tanto del duro lavoro di un sacco di persone che collaborano pazientemente quanto di idee geniali di creativi che osano fare cose nuove e inaspettate.

Insomma, qualcuno all’LHC ha deciso di provare a vedere cosa succedeva a trasformare i dati  in suoni ed il risultato è stato sorprendente.

 

 

p.s.: in terza non c’erano le casse audio – non ci sono mai – e davanti alla prospettiva di canticchiare Beethoven col rischio che entrasse qualcuno a consegnare la dodicesima circolare ho rinunciato. In quinta mi hanno distratta con i draghi dell’anno passato.

 

 

 

 

 

 

Tre giorni al museo

marzo 28, 2016 Lascia un commento

Ok, arrivo tardi. Poteva essere un consiglio per le vacanze di Pasqua (in effetti noi, noi famiglia dico, ci siamo andati proprio durante le vacanze di Pasqua, qualche anno fa – ed era aperta la foresteria) ma sono quasi finite. Ma va bene come consiglio e basta, per un week end, per chi va in vacanza nelle Marche, che sono una gran regione, per chi è di passaggio e non lo conosce, e non sono pochi.

Sto parlando del Museo del Balì, dove sono andata la scorsa settimana con la mia terza, e anche due anni fa con la mia terza di allora, divertendomi sempre molto.

panoramica

Il posto è davvero bello – noi stavolta siamo stati sfigatissimi, tre giorni di pioggiapioggiapioggia – e fino a qualche mese fa si poteva alloggiare nella foresteria della villa, il che aggiungeva notti riposanti, risvegli piacevoli nel verde e sontuose colazioni ad un programma già di suo molto denso e rigenerante. Ora la foresteria è chiusa, non ho capito bene se e quando riaprirà, però  abbiamo dormito a Fano e siamo stati bene lo stesso.

Le scuole in visita possono concordare le attività da svolgere, spaziando dalla matematica delle bolle di sapone ai materiali intelligenti, dalla fisica rock alla crittografia. Gli operatori del Museo sono uno più bravo dell’altro. Tre giorni sono anche pochi.

La sfiga, o quella legge di Murphy che dice che quando vuoi guardare il cielo puoi essere certo che ci saranno le nuvole, ci ha impedito le osservazioni astronomiche – perché il Museo è dotato di un osservatorio, non l’avevo detto? – ma non di girare nel Museo di sera (a porte chiuse, col buio fuori. Vuoi mettere?) e di scendere nella sala sotterranea per le sfide sui rompicapo matematici. Ho pure comprato uno scrigno di Leonida che i miei hanno impiegato ben due giorni per risolvere. Seguendo il tutorial su youtube, ahinoi.

Alcune delle foto sono qui.

di rumors che non lo sono più

febbraio 11, 2016 1 commento

LHC – Season 2

gennaio 6, 2016 Lascia un commento

Come tutti sanno, credo, Fabiola Gianotti dal 1° gennaio è ufficialmente il Direttore Generale del CERN.

Una delle sue foto che mi piaceva di più è stata pubblicata anni fa – vado a memoria, ora non riesco a trovarlo – su un opuscolo dedicato alle donne del LHC:

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Ora però in cima alla top list metterei questa fotina piccola piccola:

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che compare sull’ultimo numero di Topolino. Trent’anni dopo Topolino e l’acceleratore nucleare, questa volta sono Paperino e Paperoga i protagonisti delle tavole ambientate al CERN. Non sono dovuta neanche correre in edicola, a noi Topolino arriva per posta 🙂
L’anteprima però l’avevo letta sul blog di Marco Delmastro

 

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Tra l’85 e oggi ci sono di mezzo anche un Paperoga e il bosino di X del maggio 2013, un Atomino e Topolino alle prese con certe merendine mutanti al sincrotrone di Trieste ELETTRA, e chissà quante che ancora non so!

 

Rabota

gennaio 4, 2016 3 commenti

Per Natale il minore ha ricevuto un piccolo robot. A dire il vero, lui personalmente non ha mai mostrato un interesse o desiderio particolare per i robot, ma Babbo Natale pensava che sarebbe stato divertente stare a vedere cosa succedeva, e così  ha ignorato le richieste di xbox et similia.

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Costruirlo è stato abbastanza semplice, e, se pure non siamo ancora talentuosi come il piccolo Anakin ci sono ancora speranze. Ora abbiamo una specie di animaletto per casa che è capace di seguire percorsi complessi, di evitare ostacoli, e canta.

mbot-2

Forse è un po’ poco, confronto a C-3P0 – decisamente nulla in confronto con un gattino micioso.

Ma chissà.

Magari l’anno prossimo avremo anche noi il party di robot in casa.


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mBot è un robot per bambini (e per adolescenti curiosi?) basato su Arduino. Si può programmare usando mblock, un ambiente grafico basato su Scratch, molto immediato.

 

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https://en.wikipedia.org/wiki/Robot

I ragazzi di via Giulia

aprile 28, 2015 5 commenti

Dice Gabriele che un mese di chiusa, per prepararsi all’esame, fa molto.
Vero.
Fa moltissimo.
Anche una settimana di chiusa fa miracoli, posso dirlo con cognizione di causa: è una settimana che scrivo, taglio, incollo, ricucio, scrivo, limo, relaziono: ho saltato la giornata conclusiva di #ioleggoperchè, ho saltato il 25 aprile.
Per fortuna siamo nell’era dell’internet, quindi qualcosa si può recuperare: stasera perciò, con un figlio abbarbicato a cozza sulle ginocchia e una figlia appollaiata a gufo sulla spalla abbiamo visto un film. Un documentario.

E’ il 1943, Roma è città aperta. Il 19 luglio viene bombardato San Lorenzo, poche centinaia di metri da qui.

Le bombe cadono anche sulla città universitaria, mettendo a rischio i delicati strumenti su cui stanno lavorando tre giovani fisici – tre ragazzi. I tre, aiutati da Amaldi, decidono di trasferire tutto al liceo Virgilio, più vicino al Vaticano e quindi più sicuro.

E’ l’inizio della storia affascinante che porta ad uno dei risultati sperimentali più belli del secolo scorso, la scoperta del muone. La storia dell’ esperimento è anche la storia delle persone che l’hanno realizzato, delle radio clandestine, delle armi nascoste, della città in ginocchio, della resistenza, del dolore e del sogno.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-92fd9de8-d5f6-45ce-8dcf-018d3a5efc41.html?iframe