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L’altro mondo – #Ioleggoperché

cyrano

La Luna ci ha regalato belle soddisfazioni questa settimana, dai. Venerdì il tempo è stato clemente, ci siamo piazzati sul terrazzo e, armati di vetri da saldatore e rudimentali camere oscure, ci siamo goduti lo spettacolo del cielo. Per me è sempre un piacere spiare gli Ohh tondi di stupore di chi è alla sua prima eclissi.

Allora, per restare in tema di storie, ho pensato di citare Cyrano.

Non appena la Luna si alzava, andavo sognando fra i boschi dela messa a punto e riuscita della mia impresa. Un giorno finalmente, era la vigilia di San Giovanni, mentre era riunito nel forte tutto il consiglio per decidere se portare aiuto agl’indigeni contro gli irochesi, andai sa solo dietro alla nostra abitazione, sulla cima di una collinetta, ed ecco cosa feci.
Con una macchina che mi ero costruito, e che pensavo fosse capace d’innalzarmi quanto avessi voluto, mi lanciai nel vuoto dall’alto di una roccia. Ma siccome non avevo fatto bene i calcoli, andai a cadere pesantemente in fondo alla valle.
Tutto acciaccato com’ero, ritornai nella mia camera, senza però perdermi di coraggio. Presi del midollo di bue, con cui mi spalmai tutto il corpo, dato che ero contuso dalla testa ai piedi e, dopo essermi tirato su con una bottiglia di cordiale, tornai fuori alla ricerca della macchina. Non la trovai, perché alcuni soldati mandati nel bosco a tagliare la legna per preparare il falò di San Giovanni, che si doveva accendere quella sera, l’avevano scoperta per caso e trasportata al forte. Dopo molte congetture su che cosa fosse, quando scoprirono il congegno della molla, alcuni dissero che bisognava applicarle intorno una gran quantità di razzi volanti, di modo che, sollevata molto più in alto dalla loro esplosione, e la molla facendo muovere le sue grandi ali, non ci sarebbe stato nessuno che non avrebbe preso quella macchina per un dragone di fuoco.
Dopo averla cercata per tanto tempo, finalmente la trovai in mezzo alla piazza di Québec, mentre stavano per accendere i razzi. Fui talmente colpito dal dispiacere di vedere l’opera delle mie mani in così gran pericolo, che corsi a fermare il braccio del soldato che stava dando fuoco alla miccia. Gliela strappai di mano e mi lanciai come una furia sulla mia macchina, per spezzare l’impalcatura da cui era circondata; ma giunsi troppo tardi, perché vi avevo appena messo sopra i piedi che mi trovai innalzato sulle nubi.
La terribile paura da cui fui preso non annebbiò talmente le facoltà della mia intelligenza da non ricordare, dopo, tutto ciò che mi capitò in quel momento. Dovete dunque sapere che la fiamma avendo fatto bruciare la prima fila di razzi (che erano stati sistemati a sei a sei, per mezzo di un innesco diverso per ogni mezza dozzina), incendiava un altro stadio, poi un altro ancora, di modo che il salnitro in fiamme allontanava il pericolo accrescendolo. Quando tutto il combustibile fu consumato, venne meno la spinta. E quando ormai pensavo di perdere la mia testa su quella di una montagna, sentii, senza fare il minimo movimento, che la mia ascensione continuava, mentre la macchina, che si era distaccata da me, ricadeva a terra.
Un’avventura così straordinaria mi riempì di una gioia tanto grande che, felice di vedermi liberato da un pericolo sicuro, ebbi l’impudenza di filosofarci sopra. Siccome dunque cercavo con gli occhi e con il pensiero quella che poteva essere la causa di tale miracolo, scorsi la mia pelle gonfia e grassa ancora del midollo con cui mi ero spalmato per le ammaccature della caduta. Capii allora che la Luna, essenso in fase decrescente ed essendo solita in quella fase succhiare il midollo degli animali, aspiraca quello di cui mi ero cosparso con maggiore forza, in quanto la sua sfera era a me più vicina e il suo vigore non era diminuito dallo schermo delle nubi.

Cyrano de Bergerac, L’altro mondo ovvero Stati e Imperi della Luna (1657)


(Ioleggoperché)

Categorie:Uncategorized
  1. marzo 22, 2015 alle 10:16 PM

    bellissima, veramente bellissima. Il cyrano, una meraviglia

    • marzo 22, 2015 alle 10:23 PM

      Bello, e anche divertente e curioso 🙂

  2. marzo 22, 2015 alle 10:17 PM

    La luna è uno di quei temi-cardine, da cosmologia, da sempre: Cyrano è un autore bellissimo, da questo punto di vista, come ben sapeva il nostro Leopardi, che lo cita, insieme a Luciano, a Plutarco e a tanti altri nel suo Dialogo della Terra e della Luna, che è, da questo punto di vista intertestuale, davvero molto interessante. Grazie di avercela fatta anche questa volta, cara!

    • marzo 22, 2015 alle 10:18 PM

      Grazie a te, per il sostegno e l’apprezzamento 🙂

      • marzo 22, 2015 alle 10:24 PM

        Mi piace proprio molto il lavoro dedicato esplicitamente alla alta divulgazione scientifica che c’è su questo blog, sia in generale, sia nell’ambito di #ioleggo. Del resto, non si è giovani aspiranti fisici pentiti per nulla (e, di conseguenza, cultori del legame tra le due culture in ambito saggistico-lavorativo!). 😉

  1. marzo 28, 2015 alle 12:45 PM

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