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La teoria delle nuvole – #ioleggoperché

nuvoleLuke Howard si è accorto di poter ricondurre le modificazioni delle nuvole a tre grandi tipi fondamentali. Certe infatti sembrano sovrastare tutte le altre e si distendono, come graffi di gatti o criniere, in lunghe fibre parallele o divergenti, quasi diafane; Howard le chiama filamenti: saranno i cirri, dal latino. Altre nuvole appaiono più dense e, giocando con i raggi del sole, si ergono in tutta la loro massa sulla loro base orizzontale, così monumentali che Luke Howard le chiama ammassi, ossia i cumuli, sempre dal latino. Ma succede anche e spesso in Inghilterra che le nubi formino un’unica coltre immensa e continua, che a volte tocca il suolo e si chiama nebbia, mascherando tutto l’azzurro del cielo; quel manto informe merita il nome di nuvola estesa; da qui l’appellativo di strato. Per completare la serie, Howard individua il nembo, o nuvola di pioggia, di cui fa un tipo misto, battezzandolo anche cumulocirrostrato.

La teoria delle nuvole

(ioleggoperché)

  1. marzo 3, 2015 alle 5:46 PM

    Affascinanti, le nuvole, e bello studiare perché non cadono giù 😉

  2. marzo 8, 2015 alle 9:16 am

    Bello anche avere una passione, e la capacità di vedere cose che altri non vedono 🙂

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